I motivi per cui si decide di “lavorare con il futuro” all’interno di un’organizzazione possono essere molto diversi. Ognuno di questi scopi richiede la scelta di metodi e tool appropriati. Esistono esercizi di futuro semplici, che si possono eseguire all’interno di gruppi di lavoro, team, business unit e ovviamente a livello dell’intera organizzazione e richiedono solo la conoscenza e l’allenamento sui metodi e tool prescelti. Vi sono poi esercizi di futuro complessi, che richiedono la presenza di facilitatori, nel nostro caso di futuristi esperti nell’implementazione di tali esercizi e sono il punto di arrivo di un percorso di Futures Literacy per una governance anticipante delle aziende.
I metodi
I metodi possono essere classificati secondo diversi punti di vista, si possono ad esempio suddividere in metodi quantitativi e qualitativi. I metodi quantitativi si basano su rappresentazioni numeriche e loro estrapolazione (serie temporali ecc.): sono tali, ad esempio, i tipici metodi/strumenti del forecast, ovvero delle previsioni quantitative statistiche.
I metodi qualitativi vengono usati quando le informazioni non sono propriamente catturabili da indicatori numerici o i dati non ci sono o non sono disponibili: sono tali i metodi/gli strumenti del foresight, ovvero dell’esplorazione non previsiva ma “immersiva” dei futuri, un tipico metodo qualitativo è ad esempio la costruzione di scenari strategici.
I metodi si possono anche suddividere in: esplorativi, ossia iniziano dal presente e si muovono verso il futuro, cercando di vedere dove eventi e trend possono portare; normativi, che iniziano selezionando un futuro considerato di particolare interesse (può essere negativo o positivo, ad esempio un futuro desiderabile) e lavorano a ritroso, per tappe. Come si fa nel Backcasting.
Le fasi degli esercizi di futuro
Le 4 fasi identificate da -skopìa che caratterizzano gli esercizi di futuro sono Impostazione, Documentazione, Visualizzazione e Azione. Nell’Impostazione si prendono le decisioni che inquadrano e regolano l’esercizio di futuro. Principalmente ci si deve accordare su: scopo, focus (ovvero sul tema che sarà oggetto delle tre successive fasi) e finestra temporale. Questi passaggi sono fondamentali e determinano in buona parte il livello qualitativo dei risultati dell’esercizio. Altrettanto importante in questa fase sono le decisioni su metodi e strumenti da utilizzare, la composizione del team che svolgerà l’esercizio, l’agenda degli incontri e le regole da osservare.
Nella seconda fase, quella della Documentazione, si approfondisce il tema dell’esercizio, si acquisiscono le conoscenze rilevanti. Il ruolo dei facilitatori sta nell’analisi di documenti e nella ricerca sul campo (data mining, analisi ambientali, conduzione di Delphi, stakeholder analysis ecc.) affiancata da attività distintive dell’anticipazione, cioè strumenti professionali del futurista, tra i quali le interviste strategiche, l’analisi dei megatrend e trend (fondamentale al giorno d’oggi), l’analisi delle wild cards, l’individuazione dei cosiddetti segnali deboli (i primi segnali di un possibile cambiamento).
La Visualizzazione è il cuore di un esercizio di futuro, dove avviene la vera e propria immersione nei futuri che vengono di fatto “visualizzati”, esplorati e poi descritti, raffigurati e raccontati attraverso documenti o altri “oggetti” più idonei alla comunicazione grafica o visiva. Gli output sono molto diversificati e vanno dalla descrizione di un piano di azione alle ipotesi quantitative degli impatti sul business. Alcuni dei più noti e usati esercizi di futuro sono: la costruzione di scenari strategici, il “Tre Orizzonti”, l’Analisi Causale Stratificata (CLA) e altri.
L’Azione è la fase peculiare dell’Anticipazione. Dopo aver raccolto una grande quantità di informazioni e dati sui futuri oggetto di indagine, si ritorna sul presente e si prendono decisioni in modo da influenzare il corso degli eventi verso i futuri desiderabili esplorati. Si possono ad esempio adattare tattiche e strategie ai risultati, iniziare conversazioni strategiche, rimodulare la cultura dell’organizzazione per svincolarla dalla “gabbia del presente”, sviluppare strumenti di business intelligence per monitorare l’evoluzione della realtà (mercati, trend, concorrenti, geopolitica ecc.), individuare i futuri preferiti, ma anche trasformare l’organizzazione stessa.
Gli esercizi di futuro sono dunque uno strumento per creare strategie, per cambiare l’organizzazione e renderla più resiliente e servono ad allenare il pensiero prospettico nei decisori.