
Futuri Fuori dal Coro
La nuova rubrica di SKOPIA che ospita le opinioni di colleghi e colleghe futuristi/e ed esperti/e per accogliere visioni ed interpretazioni diverse da quelle "ufficiali" e per riflettere sulle tematiche attuali sempre con un occhio verso i futuri.

Futuri Fuori dal Coro
La nuova rubrica di SKOPIA che ospita le opinioni di colleghi e colleghe futuristi/e ed esperti/e per accogliere visioni ed interpretazioni diverse da quelle "ufficiali" e per riflettere sulle tematiche attuali sempre con un occhio verso i futuri.
Come sta cambiando e come cambierà il futuro della mobilità nel mondo? E quale sarà il destino del settore automobilistico? Vediamo insieme come le aziende si stanno adeguando ai rapidi cambiamenti socio-economici
Nel panorama odierno, caratterizzato da una rapida evoluzione tecnologica e da cambiamenti sociali ed economici senza precedenti, la capacità di prevedere tendenze future e anticipare rischi e opportunità è diventata una competenza cruciale. Simulando e anticipando il comportamento di sistemi complessi, si aiutano imprese e individui a prendere decisioni informate e adattarsi ai cambiamenti del mercato.
L’integrazione di economia, politica, antropologia e studi di futuro in un esame eclettico e interdisciplinare delle variabili in gioco fornisce un vantaggio competitivo significativo, permettendo di scoprire intuizioni preziose e di prevedere eventi futuri con maggiore accuratezza.
L’adozione di questo approccio è motivata dal fallimento di molte previsioni economiche recenti e dall’inadeguatezza dei modelli puramente quantitativi nel catturare la complessità del mondo reale.
Studiare i futuri per restare competitivi: l’esempio di Tesla
Un esempio concreto di come l’integrazione di queste discipline possa fornire un vantaggio competitivo è il caso di Tesla. L’azienda ha utilizzato l’analisi di Previsione Strategica per identificare le tendenze emergenti nel settore delle energie rinnovabili e delle auto elettriche. Mercedes Benz e BMW non hanno saputo fare lo stesso, con il risultato che le due case tedesche sono in seria crisi sull’enorme (e in forte espansione) mercato cinese dei veicoli elettrici, mentre Tesla tiene testa all’agguerritissima concorrenza cinese.
Tesla vende quasi lo stesso numero di veicoli elettrici in un solo giorno di quanto Mercedes faccia in un intero trimestre. Analogamente, i consumatori cinesi preferiscono i veicoli elettrici di Elon Musk rispetto a quelli di BMW, nonostante il prezzo medio più elevato delle Tesla.
Così la casa automobilistica di Monaco perde quote di mercato sia in volume che in valore, senza riuscire a penetrare il segmento di alto valore. È un sintomo della fase di confusione e riorientamento in cui versa una porzione dell’industria tedesca – il settore auto è estremamente significativo per l’economia della Germania, rappresentando almeno il 5% del PIL del Paese – da alcuni anni a questa parte.
Il futuro della mobilità in Occidente e nel mondo
Il settore dei veicoli elettrici a batteria (BEV) sta attraversando una fase di notevole evoluzione, caratterizzata da dinamiche di mercato contrastanti tra la Cina e l’Occidente. In Cina, il governo ha adottato un approccio proattivo, implementando incentivi e politiche mirate per promuovere l’adozione dei BEV. Questo ha creato un ambiente favorevole che ha stimolato una crescita significativa delle vendite di veicoli elettrici nel Paese.
Al contrario, in Occidente, con la ragguardevole eccezione della Norvegia, i media tradizionali hanno influenzato negativamente la percezione pubblica dei veicoli elettrici. Interessi economici e pressioni sindacali hanno fiaccato l’impegno nel promuovere la transizione verso i veicoli elettrici.
Le recenti dichiarazioni di Ola Kallenius, CEO di Mercedes-Benz, riguardo a un presunto rallentamento globale delle vendite di BEV nel 2024 risultano in netto contrasto con i dati di mercato disponibili, che indicano invece una crescita significativa in Cina e Stati Uniti e un rallentamento in Europa dovuto alla valutazione che l’elettrico non ha più bisogno dello stesso livello di sostegno pubblico.
Negli ultimi decenni il mondo ha assistito a eventi imprevisti come la pandemia di COVID-19 e a fluttuazioni economiche significative che hanno messo in crisi molti modelli predittivi tradizionali. Può essere che una parte dei decisori tedeschi non abbia saputo aggiornare le lenti con cui guarda al futuro.
Adottare un approccio eclettico per comprendere cambiamenti complessi
L’eclettismo socio-economico emerge come risposta a queste carenze, promuovendo un’integrazione di conoscenze che vanno oltre le letture classiche degli eventi e delle tendenze, con strumenti più flessibili e adattabili per la pianificazione strategica.
Per esempio, aiuta a distinguere tra shock temporanei e cambiamenti strutturali, fornendo una base più solida per le decisioni aziendali in tempi di incertezza e di informazione non sempre all’altezza.
I media, infatti, dimostrano un persistente bias verso le notizie negative per attirare l’attenzione. Questa tendenza potrebbe essersi accentuata dopo la crisi del 2008. Possono spesso amplificare percezioni di rischio non proporzionate alla realtà, influenzando negativamente le decisioni economiche e aziendali.
Un approccio eclettico promuove una comprensione più equilibrata e fondata sui dati reali piuttosto che su sensazionalismi effimeri. E si accompagna efficacemente alle analisi e alle esplorazioni della Previsione Strategica.
Come sta cambiando il settore automobilistico?
Tornando a focalizzare la nostra attenzione sul settore automobilistico, esso sta attraversando una fase di profonda trasformazione, guidata da innovazioni tecnologiche che ridefiniscono il concetto di mobilità.
L’elettrificazione e la guida autonoma emergono come tendenze dominanti, irreversibili, con le case automobilistiche più di successo che investono massicciamente nello sviluppo di veicoli elettrici dotati di batterie a lunga durata e nella creazione di sistemi di guida autonoma basati su sensori avanzati e intelligenza artificiale. Queste tecnologie promettono di ridurre l’impatto ambientale e migliorare la sicurezza stradale, aprendo la strada a un futuro in cui il ruolo del conducente potrebbe essere radicalmente diverso da quello attuale.
La connettività e la personalizzazione stanno diventando elementi centrali nell’esperienza di guida del futuro. I veicoli sempre più connessi permetteranno una comunicazione fluida tra auto, conducenti e infrastrutture, migliorando la gestione del traffico e l’efficienza dei trasporti.
Parallelamente, la crescente domanda di esperienze su misura sta spingendo verso lo sviluppo di interfacce utente adattabili e opzioni di personalizzazione estese. Questa evoluzione potrebbe, appunto, portare a un cambio di paradigma nel rapporto tra utenti e veicoli, con implicazioni significative per l’industria automobilistica e i modelli di business correlati, all’interno di un ecosistema di mobilità più efficiente, sicuro e sostenibile, con potenziali ripercussioni profonde sulle infrastrutture urbane e sui modelli di trasporto.
Questa trasformazione sta avvenendo in fretta, molto più celermente di quanto era stato anticipato, perché il mondo è cambiato. Il “buon regime macroeconomico” degli ultimi 30-40 anni si è caratterizzato per cicli economici più lunghi e meno volatili, una transizione da alta a bassa inflazione, e una maggiore integrazione economica globale.
Questo contesto ha permesso ai leader aziendali di operare senza dover considerare attivamente le condizioni macroeconomiche, beneficiando di un ambiente economico generalmente stabile e in crescita. La stabilità è stata sostenuta dalla transizione verso un’economia basata sui servizi, dal miglioramento nella gestione delle politiche monetarie e dal ridotto impatto di fattori esogeni.
Recentemente, però, il “buon regime” ha subito scosse sismiche di notevole entità ed è entrata in una fase di elevata volatilità che sta premiando chi è in grado di muoversi agilmente e consapevolmente e penalizzando chi si limita a reagire.
Di qui, lo ribadiamo, l’importanza di un approccio più sfumato e multidimensionale all’analisi socio-economica abbinato alle metodologie dell’Anticipazione.