Intelligenza artificiale: rischi etici e sociali - SKOPIA Blog

Intelligenza artificiale: rischi etici e sociali

Rischi etici e sociali dell’intelligenza artificiale: quali sono?

L’IA non comporta solo rischi occupazionali, ma anche pericoli  legati alla società e all’etica. Scopriamo quali.

I rischi etici e sociali dell’intelligenza artificiale possono sembrare in un primo momento meno concreti rispetto ai rischi occupazionali di cui abbiamo parlato qui

In realtà, questo tipo di pericoli è forse più latente, ma non meno impellente, soprattutto perché tocca da vicino la sfera sociale, una più ampia questione morale e addirittura la sicurezza globale. Non si tratta solo di capire cosa può fare l’IA, ma come viene utilizzata e regolamentata: ecco perché un approccio responsabile fin dalla progettazione è necessario.

I rischi etici dell’intelligenza artificiale

L’uso dell’IA solleva questioni profonde legate alla correttezza e alla trasparenza delle decisioni prese dai sistemi. Tra i principali rischi di natura etica troviamo:

 

  • Bias e discriminazioni. Gli algoritmi apprendono dai dati forniti, che possono riflettere pregiudizi esistenti nella società. Il risultato? Decisioni discriminatorie in ambiti delicati.
  • Decisioni opache (black box). Molti modelli di IA sono talmente complessi da rendere impossibile spiegare nel dettaglio come arrivano a una conclusione. Questo problema, noto come “opacità algoritmica”, rende difficile contestare errori o decisioni ingiuste.
  • Responsabilità legale. Se un sistema di IA prende una decisione errata con gravi conseguenze, di chi è la colpa? Del programmatore, dell’azienda che lo utilizza o del fornitore della tecnologia? Al momento, la risposta non è sempre chiara.

I rischi sociali dell’intelligenza artificiale

Oltre alle questioni etiche, e come loro riflesso, l’IA può produrre impatti significativi sul tessuto sociale. Ecco in che modo.

 

  • Sorveglianza di massa. Tecnologie di riconoscimento facciale e tracciamento comportamentale possono essere utilizzate per monitorare intere popolazioni, riducendo drasticamente la libertà individuale.
  • Erosione della privacy. Ogni interazione digitale alimenta enormi banche dati. L’uso improprio o non autorizzato di queste informazioni può compromettere in modo permanente la riservatezza dei dati. 
  • Manipolazione dell’opinione pubblica. Contenuti personalizzati, deepfake e campagne automatizzate possono essere impiegati per influenzare elezioni o diffondere disinformazione su larga scala.
  • Disuguaglianze amplificate. Chi ha accesso a tecnologie avanzate può ottenere vantaggi competitivi enormi, mentre altre fasce della popolazione rischiano di rimanere indietro, aggravando le disparità già esistenti.

I rischi esistenziali: quando l’IA sfida il controllo umano

Gli esperti mettono in guardia anche da rischi a lungo termine:

  • Perdita di controllo: sistemi di IA avanzata potrebbero sviluppare capacità decisionali non previste dai loro creatori, agendo in modi potenzialmente dannosi.
  • Decisioni irreversibili: un errore commesso da un’IA in ambiti critici (come la gestione di infrastrutture o la sicurezza militare) potrebbe avere conseguenze irreparabili.

Questi scenari, per quanto estremi, spingono a considerare l’IA non solo come un’opportunità tecnologica, ma come un elemento che richiede regole chiare e monitoraggio costante.

L’importanza dell’“ethics by design”

Per ridurre i rischi etici, sociali ed esistenziali dell’IA, non basta intervenire a posteriori.
È fondamentale adottare un approccio di “ethics by design”, integrando principi etici e di responsabilità fin dalla fase di progettazione e addestramento dei sistemi.

Solo così sarà possibile costruire un’IA che rispetti i diritti umani, promuova l’equità e contribuisca a un progresso condiviso, anziché accentuare divisioni e vulnerabilità.

Geoffrey Hinton, premio Nobel per la fisica 2024 considerato uno dei padri dell’intelligenza artificiale, ha espresso sull’argomento un punto di vista ben chiaro, sottolineando quanto la sorveglianza sia indispensabile per tutelare la sicurezza globale delle persone, e appellandosi ai governi perché non trascurino questo aspetto. 

I rischi individuati dal fisico, premiato proprio per il contributo dato con le sue ricerche alla possibilità di apprendimento tramite reti neurali artificiali, sono non solo di breve termine, ma anche di natura più profonda e duratura. 

La possibilità che le IA prendano il sopravvento non è più una remota, fantascientifica idea, ma una eventualità tangibile. 

La Futures Literacy gioca in questo senso un ruolo cruciale in seno a governi e amministrazioni, perché permette di immaginare diversi scenari futuri – auspicabili e non, e quindi permette anche di prepararsi:

  • sviluppando strategie di governance consapevoli e responsabili. 
  • anticipando le conseguenze sociali ed etiche dell’avanzamento della tecnologia in ambito IA
  • progettando futuri in cui la minaccia dell’IA venga neutralizzata, facendo in modo che resti uno strumento al servizio dell’umanità e non un pericolo per la sua stessa sopravvivenza

Il futuro dell’IA non sarà deciso solo dalla potenza di calcolo o dall’innovazione tecnologica, ma soprattutto dalla nostra capacità di governarla con consapevolezza, trasparenza e responsabilità.

Team Skopia
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