L’ONU stima che entro il 2050 ben tre persone su quattro, a livello globale, vivranno in città. Il tema diventa quindi di importanza primaria per riflettere su come dovranno cambiare i nostri territori, quali servizi dovranno fornire, a quali necessità dovranno rispondere.
Perché, quindi è importante parlare di città?
- Perché la maggior parte delle persone vive già oggi in città
- Perché le città producono più gas climalteranti delle campagne
- Perché le città subiranno maggiormente le conseguenze della crisi climatica
- Perché l’invecchiamento della popolazione sarà una grossa criticità da affrontare
- Perché la mobilità è e sarà un problema centrale per le nostre città
- Perché le città consumano molta energia
- Perché una città che funziona tiene in piedi tutto il territorio circostante
- Perché le città sono centri nevralgici per l’educazione
- Perché sono il luogo ideale per fare sperimentazioni per prepararci ai futuri
- Perché le città del domani devono essere già pianificate oggi
Tanti parlano di smart cities come traguardo indispensabile da raggiungere per rendere le città maggiormente vivibili. Ma il nostro obiettivo è davvero questo? Perché non basta parlare di città smart? Siamo troppo concentrati a immaginare le nostre città piccole e grandi come laboratori di tecnologia, a riempirle di telecamere e sensori nella convinzione che basti questo ad aumentare il benessere dei loro abitanti.
Forse dovremmo pensare di più a città in cui le persone stiano bene, abbiano vite soddisfacenti, che siano città FELICI.
Il corso proposto da -skopìa in partnership con Ideeventure, mira proprio a questo: riconsiderare le nostre città da un punto di vista anticipante per passare da una visione puramente “intelligente” delle città ad una che considera tutti gli aspetti della vivibilità e della socialità dei suoi abitanti.
Il corso userà gli strumenti degli Studi di futuro e dell’Anticipazione per preparare dirigenti, funzionari e manager, pubblici e privati, a capire e gestire i cambiamenti in atto e le loro conseguenze sui contesti urbani anche per pianificare le città dei prossimi decenni.
Un percorso che integra formazione teorica e molti “esercizi di futuro” per un approccio strategico, non solo alla previsione, ma all’anticipazione dei cambiamenti e alla definizione di veri e propri piani d’azione.
Le città del futuro saranno in competizione in particolare su due aspetti: qualità della loro offerta culturale e capacità di attirare investimenti.
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