I Futuri della Cooperazione Trentina - SKOPIA Anticipation Studies Blog

I Futuri della Cooperazione Trentina

Conoscere la teoria che muove una disciplina è fondamentale per appropriarsi dei suoi metodi e metterli efficacemente in pratica. Ma applicare nel concreto quegli strumenti, “maneggiarli” e utilizzarli nella realtà e nelle questioni di tutti i giorni permette di prendere consapevolezza del fatto che tradurre la teoria in azione è quello che ci aiuta a progredire.

Per gli Studi sui Futuri non è diverso. Per questo vi vorremmo raccontare su queste pagine un case study di successo, un progetto di intercooperazione territoriale, intitolato Cooperazione 2040, che si è posto l’obiettivo di costruire una visione futura, condivisa e resiliente del mondo cooperativo con le nuove generazioni e che -skopìa ha accompagnato con grande piacere.

Il percorso ha avuto inizio grazie alla borsa di studio istituita dalla Cooperazione Trentina in onore di Katia Tenni, stimata professionista impegnata negli organi di controllo di numerose cooperative trentine e nel collegio sindacale della Federazione, per il quale abbiamo proposto un primo approccio ai Futures Studies con l’obiettivo di realizzare Esercizi di Futuro per costruire nuove strategie di sviluppo.

Tutto è partito da quella che sembra essere una semplice domanda: “In quale modo coinvolgere le nuove generazioni nel sistema cooperativo trentino rendendole protagoniste del loro futuro?”.

Questa domanda ha portato ad interrogarci sulla visione che hanno o possono avere i giovani della Cooperazione futura.

Proprio il desiderio di poter intervenire e quindi “agire” per il proprio futuro e per quello della comunità è stato il motore che ha coinvolto con entusiasmo il gruppo di lavoro.

Come costruire una visione futura condivisa definendone i limiti e le opportunità per portare la Cooperazione ad una transizione necessaria ad affrontare le sfide territoriali e sociali?

La risposta la troviamo, per l’appunto, negli Studi sui Futuri, nella teoria dell’Anticipazione e nel metodo dei “Tre Orizzonti” che sono attualmente le frontiere più avanzate sia per l’analisi dei cambiamenti in corso sia per lo sviluppo della capacità di orientarsi in un panorama turbolento e sempre meno decifrabile.

Si tratta, in pratica, di vedere in anticipo i “futuri possibili”, per essere preparati ad affrontarli. 

È indispensabile indagare i diversi modi in cui le situazioni possono dispiegarsi, compresi quelli che sembrano incredibili, poco probabili o persino impossibili.

La realtà è spesso molto più sorprendente di quanto i nostri modelli mentali non dicano. Se non vogliamo farci travolgere da un passato ingombrante con il suo peso di resistenze e immobilità ma anche dalle sorprese inaspettate che ci attendono, dobbiamo ampliare la capacità di riconoscere in anticipo le possibili svolte e quindi intercettare le opportunità, gli attori e le generazioni che dovranno essere capaci di preparare e gestire i cambiamenti in un mondo, in un’Italia, in un Trentino che sarà differente da come lo viviamo oggi.

L’esercizio “Tre Orizzonti”, svolto grazie alla collaborazione e al supporto di -skopìa, è stato organizzato in due fasi e realizzato in parte dal vivo e in parte in presenza virtuale. 

In un primo momento il gruppo di lavoro ha descritto il più analiticamente possibile ognuno dei tre orizzonti partendo dalla situazione attuale (orizzonte del presente), descrivendo poi il punto di arrivo (orizzonte del futuro) ed infine la situazione intermedia (orizzonte di transizione). È fondamentale, infatti, introdurre un esplicito salto in un futuro altro, diverso, alieno. 

In un secondo momento, attraverso alcune domande specifiche, si sono alternati i diversi orizzonti affrontando l’analisi di un futuro ideale di riferimento (la visione), degli aspetti dell’attuale sistema che paiono condurre verso tale futuro – i cosiddetti “semi di futuro”- , di come si possono sostenere le novità interne al sistema presente e di quali aspetti di questo restano fondamentali,  ma anche quali aspetti è necessario smantellare per cambiare lo status quo. 

Le risposte alle diverse domande sono diventate lo schema della strategia da adottare

La visione al 2040 delinea un contesto caratterizzato da una cultura cooperativa che sia comune a tutti. A livello burocratico questo passa attraverso la costituzione di un ipotetico «ente integrato», grazie anche allo sviluppo della Federazione come «unico brand», con un dizionario comune, con un marketing e una comunicazione che seguono lo stesso filo conduttore. Anche il consolidamento di un nuovo ruolo per la «Cooperazione» viene visto come cardine fondamentale; un ruolo che attinge sia alle origini – quindi un ritorno ai valori di solidarietà, di merito e di cooperazione – ma che guarda anche all’innovazione interna ed esterna. 

Vi è la necessità di creare un ente che sia in grado di coinvolgere tutti gli stakeholder con un dialogo alla pari, in grado di stimolare i soci e che sia capace di creare sistema tra i vari settori in un’ottica di interdipendenza e di aiuto. Un luogo in cui si valorizzano le differenze generazionali, destinate ad essere elemento chiave dell’ambiente lavorativo futuro, sia a basso livello che a livello dirigenziale. 

La Cooperazione deve diventare un luogo in grado di attrarre e promuovere i talenti, in cui si desideri andare a lavorare grazie anche a un ambiente lavorativo ottimale: welfare, cultura del merito e una valorizzazione dell’individuo. La (ri)validazione della Cooperazione passa anche attraverso la valutazione di essa da parte di organi esterni che si avvalgono di indicatori corretti, in un’ottica di trasparenza e meritocrazia. 

Altro aspetto importante per il futuro della Cooperazione è l’ambito della scuola e della formazione, con la creazione di proposte formative (facoltative) diversificate sul territorio. Anche nella scuola è opportuno fornire una formazione intercooperativa, che educhi al valore della solidarietà e del coraggio.

I punti cardine su cui abbiamo elaborato la strategia d’azione per portare il movimento cooperativo trentino nel 2040 sono dunque:

  • la formazione, la varietà dell’offerta, l’accessibilità, l’inclusione e l’educazione cooperativa nelle scuole;
  • il ruolo del socio, la valorizzazione della sua figura, il suo coinvolgimento nella vita della cooperativa e la consapevolezza del vantaggio di essere parte integrante del sistema cooperativo;
  • il riconoscimento del valore delle cooperative, la comunicazione, le partnership e l’interiorizzazione dei valori cooperativi su tutto il territorio;
  • la ricerca e l’innovazione, dare spazio all’innovazione che possa essere un aiuto per tutti, da amministratori a dipendenti, da soci a simpatizzanti;
  • la cooperazione tra cooperative, la possibilità di far cooperare le cooperative tra loro offrendo vantaggi alle stesse ma anche a soci e consumatori o fruitori dei servizi.

Cooperazione 2040 ha permesso anche di ascoltare l’opinione di figure che vivono o hanno vissuto il mondo cooperativo per anni. Sono state svolte infatti delle interviste strategiche a figure di riferimento del “sistema” cooperativo e dei vari settori che riscontrano molte delle criticità riconosciute dal gruppo di lavoro del progetto e vedono un futuro per il mondo cooperativo molto simile a quello delineato dalle giovani menti.

Il futuro è probabilmente la più grande incognita del genere umano, spesso è anche la più grande paura, ma sicuramente, una delle tematiche più esplorate. Ciò che i Futures Studies ci insegnano e, i partecipanti a Cooperazione 2040 hanno capito, è che si può imparare dal futuro tanto quanto siamo stati abituati a imparare dal passato!

Se siete curiosi di saperne di più potete visitare la pagina internet dedicata al progetto: www.cooperazione2040.com 

Volete approfondire le incertezze sul futuro della vostra comunità, avete un progetto di interesse sociale e volete verificare quanto sia “futures proof”, state pensando a idee per il futuro? Fatecelo sapere scrivendo qui.

Ilaria Rinaldi
Ilaria Rinaldi