I Neo Futuristi - Intervista A Barbara De Boni - SKOPIA Anticipation Studies Blog

I Neo Futuristi – Intervista A Barbara De Boni

Continua la rubrica dedicata ai nostri/alle nostre “compagni/e di viaggio” alla scoperta dei futuri nelle scuole e nelle organizzazioni, nella ricerca sulle metodologie e nella disseminazione della Futures Literacy. In questa puntata Francesco Brunori intervista Barbara De Boni.

Barbara De Boni – Responsabile Ufficio Risorse Umane e Organizzazione in Trentino Sviluppo. Laureata in Psicologia con indirizzo Gestione e Formazione delle Risorse Umane e in Sociologia nell’ambito della Gestione e Organizzazione del Territorio, approda a Trentino Sviluppo nel 2013, dopo aver maturato importanti esperienze lavorative nell’ambito del marketing e dello sviluppo di sistemi informativi per l’analisi dei dati. Ha lavorato per oltre 15 anni a Milano in importanti multinazionali, acquisendo rilevanti conoscenze e competenze che hanno arricchito la sua formazione professionale consentendole di ritornare a vivere in Trentino con un buon bagaglio esperienziale. Per alcuni anni ha collaborato con CEii Trentino nell’ambito dei servizi alle imprese, concentrando la propria attività su progetti e servizi legati al food ed al design.

Per prima cosa, ti chiederei di presentare te stessa e il tuo ambito professionale. Come sei arrivata alla Futures Literacy e come è entrata nel tuo lavoro e nelle tue ricerche?

Da quasi 10 anni lavoro in Trentino Sviluppo, l’agenzia di sviluppo della Provincia autonoma di Trento che rappresenta di fatto lo strumento di attuazione delle politiche industriali del governo provinciale.

La Società si occupa in particolare di:

  • location management
  • attrazione di aziende e investimenti
  • incubazione e servizi innovativi
  • sviluppo di filiere e gestione dei cluster strategici di Meccatronica , della Green & Sport Economy e Biotecnologie Scienze della vita
  • export imprese e internazionalizzazione
  • interventi di sistema a carattere industriale, finanziario e asset turistici
  • settore audiovisivo Film Commission
  • partecipazione a network europei

Insieme ai colleghi dell’Ufficio Risorse Umane e Organizzazione, di cui sono la Responsabile, ci occupiamo di tutto ciò che riguarda la gestione, organizzazione e supporto del personale, partendo dal primo momento di individuazione della necessità di una nuova risorsa, sino al suo completo inserimento in azienda e quindi a tutti gli aspetti correlati alla sua vita aziendale. Solo a titolo esemplificativo passiamo dal pay-roll alla formazione, dalla gestione delle pratiche assicurative a quella della dotazione di beni aziendali e così via.

Abbiamo circa 190 dipendenti di cui quasi 80 sono distaccati presso Trentino Marketing, una società controllata da Trentino Sviluppo che si occupa di tutta la parte turistica e di promozione del territorio a 360 gradi, svolgendo attività sia in ambito locale, sia nazionale ed internazionale.

Mi sono avvicinata alla Futures Literacy in maniera un po’ casuale perché, dopo aver conseguito la laurea magistrale in gestione e formazione delle risorse umane, avevo il desiderio di approfondire altre tematiche cercando di restare nell’ambito accademico che mi ha sempre affascinato. Ho trovato casualmente il bando per iscriversi al master in Previsione Sociale e mi sono candidata. È stato un colpo di fulmine perché il percorso intrapreso nel master mi ha aperto tutta una serie di nuovi punti di vista, di attenzioni, di sensibilità verso tematiche che non conoscevo, relative a molti aspetti della società, della vita quotidiana ma anche dello sviluppo organizzativo ed aziendale. In sostanza l’utilizzo di un approccio diverso per analizzare fatti e dati, alternativo alle solite analisi statistiche.

Considerato che mi occupo anche di gestire e organizzare la formazione in azienda, dopo aver terminato il master ho pensato che potesse essere interessante portare anche all’interno di Trentino Sviluppo questo diverso tipo di conoscenza, in modo da inserire una competenza nuova e l’adozione di un approccio anticipante. Per questo motivo lo scorso anno abbiamo avviato un percorso di formazione e il risultato è stato ottimo perché abbiamo avuto una grande partecipazione da parte dei colleghi.

Hai testato sulla tua esperienza se ragionare di futuro predispone ad una apertura e a una maggiore proattività anche nel superare situazioni negative?

Se ti riferisci all’impatto che questa formazione ha avuto sui colleghi, al momento non ho elementi per poter affermare se ci sia stata una maggiore apertura e proattività. Innanzitutto, il percorso che abbiamo avviato in azienda deve ancora terminare, inoltre penso che ci debba essere una massima condivisione e sensibilità verso questo approccio. Non solo da parte del personale più operativo, ma anche da parte dei manager. Infatti, uno dei progetti che vogliamo sviluppare nel prossimo futuro è proprio quello di spingere anche il middle management verso questo tipo di formazione. Comunque nella quotidianità ho colto, soprattutto in certe persone particolarmente sensibili a queste tematiche, una maggiore attenzione nel cercare di analizzare situazioni e problematiche facendo attenzione a trovare soluzioni con uno sguardo al futuro, cercando di pensare quale potrebbe essere l’impatto, quali gli scenari che poi si potrebbero prospettare: questa maggiore sensibilità è uno degli aspetti più importanti che questo tipo di formazione ha lasciato anche a me.

Per chi si vuole avvicinare a queste tematiche credo comunque che sia opportuno avviare un percorso in maniera piuttosto ampia e completa. Ho notato infatti che quando la Futures Literacy viene svolta in maniera più strutturata, come ad esempio abbiamo fatto con il gruppo di lavoro del Distretto Family Audit Città della Quercia con il quale abbiamo attivato un percorso di formazione progettato ad hoc, i risultati sono stati subito concreti, tangibili e operativi.

Il progetto relativo alla creazione del Distretto Family Audit Città della Quercia ha coinvolto un gruppo di una decina di persone che, prendendo spunto dalle linee guida proposte dalla Provincia, ha sviluppato interessanti progetti su alcune tematiche che per i dipendenti sono particolarmente importanti: parliamo di organizzazione aziendale, piuttosto che di welfare, sostenibilità e cultura aziendale. Cinque aziende della Vallagarina, tutte certificate Family Audit, che condividono obiettivi e valori di benessere aziendale e conciliazione vita lavoro. Si tratta di aziende completamente diverse perché, oltre a Trentino Sviluppo, troviamo una società multinazionale, una piccola azienda che si occupa di sostenibilità, una cooperativa sociale e un’impresa metalmeccanica. Sensibilità, necessità e punti di vista diversi che abbiamo condiviso sin da subito con degli obiettivi mirati soprattutto nel portare una cultura aziendale sia all’interno della società, verso i nostri colleghi, sia all’esterno. L’obiettivo è quello di stimolare e supportare uno sviluppo, una crescita, non solo economica ma anche personale e culturale, di migliorare il benessere dei dipendenti ma anche diventare un veicolo per mettere in campo azioni che abbiano una validità condivisa, un valore sociale!

Questo è l’obiettivo che ci ha spinto a cercare di sviluppare insieme delle nuove tematiche verso un Welfare anticipante. Cosa significa Welfare anticipante? Vuol dire capire cosa ci sarà domani sul nostro territorio, quali saranno le principali esigenze del nostro personale e cosa potremo fare noi come aziende per supportarlo. Ecco facendo questo lavoro, accompagnati dal percorso formativo, siamo giunti a convergere su alcune tematiche chiave, perché ora quando ci troviamo con il gruppo di lavoro del Distretto, abbiamo tutti una specifica inclinazione condivisa a pensare a problematiche e soluzioni con una certa sensibilità al futuro. Per questo motivo in primis abbiamo lavorato per poter entrare nelle scuole superiori per far capire cosa vuol dire essere un’azienda e, attraverso degli incontri organizzati direttamente a scuola, raccontare cosa facciamo e perché. Devo dire che siamo stati fortunati, perché abbiamo scritto a tutte le scuole del territorio e siamo stati contattati con grande interesse. Andremo prima tutti insieme come gruppo e poi singolarmente come azienda a presentarci agli studenti che seguiranno questo progetto, poi faremo venire qui i ragazzi per confrontarci con loro per capire quali attività ritengono interessanti per il loro futuro e per lo sviluppo del territorio. Insomma, è un piacere vedere che il lavoro che stiamo facendo ci viene riconosciuto sia dalla Provincia, sia dal territorio.

Un altro tipo di attività che abbiamo svolto nel 2019, ad esempio, è stata l’organizzazione di un seminario tenuto dal professor Luigi Fontana sull’importanza di una corretta alimentazione per il mantenimento di una buona salute anche durante l’invecchiamento; incontro che è stato aperto alle aziende del Distretto e anche a tutta la cittadinanza che ha partecipato con grandissimo interesse. Proprio per questo motivo, insieme al professor Fontana, stiamo lavorando per organizzare un nuovo appuntamento per il prossimo mese di luglio. Il tema sarà ….anzi no, non anticipo nulla perché sarà una sorpresa!

Dal punto di vista della tua esperienza personale e professionale, hai potuto “toccare con mano” che l’Anticipazione è fatta per prendere decisioni, cambiare e trasformare la realtà? Che trasforma le persone ma anche le organizzazioni?

È importante e strategico far toccare con mano l’importanza di questo nuovo mindset e farlo attraverso una formazione mirata. Anticipare significa ragionare sulle possibili strade da percorrere e sui possibili scenari che si presenteranno in futuro. Dal mio punto di vista questo percorso formativo va fatto soprattutto per la fascia del middle management. Credo che nel momento in cui, all’interno di una organizzazione, si vuole cercare di introdurre una nuova mentalità per cambiare qualcosa e per andare contro il “si è sempre fatto così” ci debba essere un allineamento di visione tra tutto il management. Se la direzione aziendale è “illuminata” e attenta a queste tematiche, ma il middle management non ha avuto la medesima formazione e quindi non ha gli strumenti per coglierne l’importanza, si crea un disallineamento e quindi non solo le strategie non vengono portate avanti, ma non vengono nemmeno comprese. Nel momento in cui vi è una visione strategica condivisa allora si può sviluppare insieme un nuovo approccio attraverso l’analisi degli scenari possibili. Se poi l’intero team organizzativo condivide la medesima visione allora abbiamo la situazione ottimale perché il processo di sviluppo può procedere molto più agilmente. Sarà più facile quindi lavorare insieme per portare un cambiamento all’interno dell’organizzazione.

A questo proposito mi piace ricordare il tema del sensemaking proposto da Karl Weich, per il quale i processi cognitivi che ogni individuo mette in atto quando agisce in ambito organizzativo, consentono di conferire un senso alla propria esperienza, pertanto nella visione di Weich “organizzare” corrisponde a “dare senso” ai propri flussi di esperienza. L’emergere di questa prospettiva nello studio delle organizzazioni sposta il focus da come le decisioni modellano le organizzazioni (attraverso processi di decision-making) a come i ‘significati’ guidano le organizzazioni (sviluppando processi di sensemaking), per questo motivo diviene cruciale sostenere un processo collaborativo che consenta di creare consapevolezza e comprensione condivise, partendo dalle prospettive ed interessi dei singoli individui. E questo risultato si può ottenere attraverso un percorso formativo condiviso che vada proprio a costruire quel ‘senso’ comune di cui parla Weich.

Noi di -skopìa stiamo portando l’approccio anticipante a livello di governance privata, ma anche pubblica. Secondo te su che cosa bisognerebbe insistere perché questo approccio diventi effettivo?

Direi che gli aspetti sui quali puntare potrebbero essere due: promuovere una cultura condivisa tra il management (punto del quale abbiamo già parlato) e agevolare una maggiore familiarità con le tecniche e gli strumenti che la Futures Literacy mette a disposizione.

Ritengo sia importante cercare di inserire, nella quotidianità, certe logiche e determinati approcci, che potrebbero essere trasposti in procedure, in modo da essere ‘tradotti’ e ‘incorporati’ nelle ordinarie dinamiche organizzative.

Ad esempio, si potrebbe inserire in una procedura l’indicazione di svolgere una determinata attività prima di compiere una analisi, oppure la richiesta di attuare una particolare riflessione in merito alla raccolta dei dati o all’elaborazione di ipotesi; l’obiettivo è quello di andare a formalizzare in qualche modo il fatto che questi passaggi ulteriori debbano essere svolti nella quotidianità per non essere percepiti come un lavoro aggiuntivo, extra, ma come una parte dell’attività ordinaria. Riuscire a renderli quotidiani, valorizzare maggiormente il metodo facendo capire quelle che sono le possibili ricadute all’interno di un processo aziendale, evidenziando anche le implicazioni positive o negative nel caso in cui venga fatto o non venga fatto questo tipo di analisi, questi sono gli obiettivi da perseguire, andando anche a lavorare su alcuni casi reali e poi vedere cosa sarebbe successo “se” non avessimo fatto quello o se l’avessimo fatto. In sostanza è necessario portare le persone a ragionare su queste cose in modo che diventi una quotidianità, perché siamo sempre tutti di corsa, abbiamo un sacco di cose da fare e alla fine privilegiamo ciò che ci è familiare, accantonando le attività per le quali ci viene richiesto un maggior impegno cognitivo. Nel momento in cui pensare in termini di futuro diventerà un’abitudine, allora il metodo potrà sicuramente diventare efficace. È necessario tenere presente che il cambiamento all’interno delle organizzazioni costa sempre fatica e può essere impegnativo far comprendere che questo modo di operare non rappresenta un carico di lavoro aggiuntivo, ma piuttosto un processo migliorativo per l’intera società, ma questa è una sfida che ogni organizzazione deve mettere in conto per essere pronta ad affrontare nel modo migliore il proprio futuro.

Ringraziamo Barbara De Boni per la sua disponibilità e per tutti gli spunti di riflessione interessanti per diffondere la Futures Literacy e il pensiero anticipante!

Francesco Brunori
Francesco Brunori
Laurea triennale in Studi Internazionali, Laurea magistrale in Gestione delle Organizzazioni e del Territorio e Master di II livello in Previsione Sociale. Inizialmente focalizzato sul futuro della medicina e sull'invecchiamento della popolazione, si è interessato poi alla formazione in ambito educativo e aziendale. Con altri colleghi gestisce esercizi di Futuro complessi in diversi settori. Matura competenze nella gestione aziendale, delle vendite e del marketing di cui è il responsabile all'interno di -skopìa. Coordina le attività di -skopìa [EDUCATION] ed è responsabile dei Future Labs.