I Neo Futuristi: Intervista A Simonetta Frau - SKOPIA Anticipation Studies Blog

I Neo Futuristi: Intervista A Simonetta Frau

Studi di futuro e formazione in azienda: intervista a Simonetta Frau

Simonetta Frau – TM Learning and Development – Electrolux Professional Group.

Laureata in Lingue e Letterature Straniere presso l’Università Ca’ Foscari, Nel 2003 inizia la collaborazione con il Gruppo Electrolux di Pordenone e nel 2004 entra a far parte di  Electrolux Professional – approcciandosi quindi al settore B2B.  Da fine 2014  è Responsabile delle attività di Formazione e Sviluppo risorse in ambito HR (L&D) per il sito italiano di Vallenoncello e, parallelamente, a seguito dello spin-off di Electrolux Professional nel 2020, si occupa  di progetti a livello Global, inerenti al Talent Management – Team di cui fa parte. È membro del progetto di Mentorship “Coltiviamoci” condotto dal Career Service  dell’Università Ca’ Foscari di Venezia.

Studi di futuro e formazione in azienda: Simonetta Frau ci racconta l’esperienza di Electrolux Professional con il metodo Horizons Bricks® e come questa ha cambiato il modo di guardare ai futuri.

Vista l’esperienza fatta, l’attività svolta con il gruppo che ha partecipato all’esercizio Horizons Bricks®, volevamo approfondire con te Simonetta alcuni aspetti legati agli Studi di Futuro e alla formazione in azienda. La prima domanda che ti faccio è, qual è la tua storia professionale? Il tuo ruolo attuale? Ma soprattutto qual è stato il percorso che ti ha avvicinato agli Studi di Futuro e ai Futures Studies? 

Partirei dalla storia, tra virgolette, recente. 
Sono entrata a far parte del nel Gruppo Electrolux ad inizio 2003 nel gruppo e poi sono arrivata nel settore B2B di  Electrolux Professional nel 2004.
Il mio è un percorso formato da diversi ruoli perché sono passata dall’assistenza alla direzione a quello che allora si chiamava Marketing Centrale, dal Customer Care per poi occuparmi appunto di formazione. Ruoli che mi hanno permesso di approfondire bene la conoscenza dell’azienda.

Nel 2014 ho iniziato ad occuparmi di formazione fino a ricoprire questo ruolo di Responsabile della Formazione, dal 2019 mi occupo di alcune attività di Talent Management, team HR al quale appartengo, del Gruppo appunto. Quindi, studiando le tecniche di questo lavoro e formandomi a mia volta, mi ritrovo oggi a gestire tutta la parte di Learning&Development e di conseguenza la seconda risposta viene un po’ da sé.

È stato questo il percorso che mi ha avvicinata agli Studi di Futuro; tra i lati positivi di questo lavoro, avere la possibilità di vedere quali sono le novità tematiche in area Formazione aziendale. E aggiungo che questo è un privilegio, o comunque io l’ho sempre ritenuto tale, per il semplice motivo che spesso in aziende molto strutturate c’è il rischio di rimanere un po’ chiusi nel proprio ambiente perché è un ambiente che già ti nutre di suo. Invece questo lavoro ti porta a guardare fuori e a ricevere molti input dall’esterno. Ed è così che collaborando con varie società, con consulenti, quindi con  tutti quegli attori che operano nell’ambito della formazione legata alle competenze trasversali, è possibile venire a conoscenza di nuovi percorsi e di nuovi strumenti da mettere a disposizione nell’offerta formativa aziendale.

Questo è stato il primo approccio con -skopia.

Vedi la possibilità, magari di introdurre un percorso più strutturato per stimolare una cultura anticipante all’interno dell’organizzazione?

Questo è un tipo di corso che va ben progettato al fine di renderlo perfettamente adatto rispetto alla platea con la quale si andrà a lavorare durante il corso – così come tutta la formazione comunque deve essere – e come si è fatto con il gruppo la scorsa primavera. Credo ora sia necessario avere questa tipologia di corso a disposizione considerato il periodo dal quale veniamo e gli scenari che mutano con molta rapidità intorno a noi.

Quali erano le tue aspettative? Hai parlato di rilevanza e dell’importanza di portare questo approccio rispetto anche ai quattro valori di riferimento del gruppo. Cosa ti ha portato a scegliere questo corso?

Studi di futuro e formazione in azienda per cambiare il mindset

Cambiare il Mindset è un’espressione che si sente dire molto spesso ultimamente. Tuttavia, allenare la propria forma mentis nel vedere le cose non solo da altre angolature e prospettive, ma in funzione di dati ed esperienze che abbiamo già vissuto, per poter prevenire e anticipare, e non trovarsi poi davanti a certe situazioni con le spalle al muro, è un esercizio che vale la pena fare e che dà dei vantaggi in vari ambiti. Quindi l’ho voluto mettere in pratica perché secondo me dava, e offre, una metodologia pratica ed applicabile nel voler, non dico programmare, ma almeno riuscire ad essere maggiormente preparati a nuovi scenari che potrebbero, perché il condizionale comunque resta d’obbligo, manifestarsi.

In questo senso quindi, un percorso finalizzato ad affrontare poi le sfide che in qualche maniera determinano situazioni “predictable” o, al contrario del tutto inaspettate. Questa è stata la molla, se vogliamo definirla così, ovvero far si di rendere maggiormente preparate le persone, o quantomeno cominciare a portarle ad un nuovo modo di leggere certi fenomeni, capire certi eventi per essere maggiormente prepararti a come affrontare il cambiamento. Per cui anche questa è una chiave formativa: analizzare schemi diversi sì, ma utilizzando schemi diversi. 

Il percorso con Horizons Bricks® in Electrolux Professional

Il percorso con l’Horizons Bricks® ha visto un esercizio nuovo, innovativo. Abbiamo lavorato su una tematica molto importante “La sostenibilità del gruppo al 2035”. Come è stato percepito dai tuoi colleghi o comunque dai partecipanti questo esercizio?

Questo percorso -Horizons Bricks®-  è stato fatto in 12 ore, in presenza, ed è stato un gran lavoro di scambio di conoscenze e un momento per fare cross-functional team work. La formazione è un’occasione per creare sinergie diverse, per collaborare in modo diverso con persone con le quali lavori ma che magari hai il tempo di  conoscere meglio,  fare il corso in presenza ha fatto riscoprire l’importanza di lavorare insieme, con certe dinamiche.

Quello che a me poi è tornato – come feedback- è stata una sorta di “sfida mentale” non da poco dato che sono emersi elementi personali, idee, soluzioni out of the box davvero inaspettate e, al di là del fatto che è stato anche divertente, l’output principale è che siamo riusciti a creare e descrivere dei progetti concreti, utilizzando strumenti ben lontani da Email, PowerPoint, o altri programmi. Per cui l’approccio, la metodologia grazie alla quale si è riusciti a fare dei ragionamenti e a dar vita a delle soluzioni è stato notevole. Inoltre,  grande impatto circa l’apertura mentale non tanto nel trovare soluzioni, quanto nell’intraprendere dei percorsi strutturati nuovi che ti portano a delle soluzioni. Perché dire “vogliamo essere più green”, lo diciamo tutti i giorni in vari modi… ma il valore aggiunto è stato l’identificare delle strategie che si sono rivelate come le tessere di un puzzle e che hanno dato forma a una visione molto più ampia al progetto; il tema era la sostenibilità, ma  ricordo che siamo arrivati a inserire temi quali Innovazione, Diversità&Inclusione, well being aziendale e molto altro.

Vedi Francesco, un’altra sfida di quel corso è stata proprio quella di mettere delle persone di dipartimenti diversi con ruoli e bagagli professionali chiaramente diversi, per avere a disposizione un ventaglio di conoscenze varie e molto elevate, sia  tecniche che aziendali, e che hanno collaborato insieme per raggiungere un obiettivo condiviso.

Intendi mantenere questo allenamento a pensare al futuro, o meglio, ai futuri? Quali sono i propositi in tal senso? Quindi, nel caso in cui si volesse proseguire, cosa avete già messo in cantiere per le prossime stagioni?

Per il momento il fatto che il corso sia a disposizione, a scelta dei Line Manager e quindi che sia opzionabile fra le proposte, è un passo avanti. Sarà importante per capire, in sede di analisi dei fabbisogni formativi, in quanti manifesteranno l’interesse per questo corso e valutare come strutturare il percorso e che taglio dare.

Le caratteristiche di un’organizzazione anticipante 

Quali sono secondo te le caratteristiche di un’organizzazione anticipante?  

Le caratteristiche che un’organizzazione deve possedere secondo me sono varie tra cui:

  • avere un “pensiero veloce”, per essere rapida nel riadattarsi, nel riorganizzarsi o nel modificare certe dinamiche in tempi brevi per limitare in caso di eventi non positivi l’impatto negativo nell’organizzazione, pertanto rapida nel riadattare o ridimensionare determinate scelte; 
  • rivisitare le proprie strategie, quindi essere preparata a ogni tipo di scenario. Essere comunque pronta a reagire ed essere capace di anticipare, vedere le trasformazioni possibili, gli impatti. Il fatto di riconoscere ed interpretare certi dati ed anticiparne il significato può sicuramente aiutare perché i dati ci sono e i segnali ci sono sempre, questo lo abbiamo imparato! E da lì si possono pensare/costruire non solo strategie ma dei piani di azione che possono poi arginare quello che si andrà a realizzare, e sia chiaro non è detto che tutto questo sia per arginare qualcosa di negativo. 

Considerato il ruolo che ricopri, quali saranno le competenze del futuro secondo te all’interno di un’azienda?

Domanda non semplice Francesco. Partirei da una “competenza” di cui non si parla praticamente quasi mai, ed è quella di non sentirsi mai arrivati.  

In qualunque ruoli ci troviamo la consapevolezza che  domani mattina le cose possono cambiare deve spingerci a coltivare le nostra formazione acquisendo anche competenze che riteniamo non ci servano, o che comunque crediamo di avere per “cavarcela” quando necessario. Quindi direi sana curiosità e volontà a mettersi in gioco per esplorare qualcosa che non conosciamo. Un’altra skill è il coraggio non è una competenza dichiarata come quelle che inseriamo nei CV o forse credo nemmeno sia considerata come tale. Mi riferisco al prepararsi, allenarsi per essere in grado di proporre con coraggio idee nuove con logiche diverse, che possono contribuire a cambiare e migliorare le azioni per realizzarle.

Infine altra competenza sempre fuori mazzo, diciamo, la capacità di gestire le esperienze che ci capitano ed imparare a  capitalizzale al meglio per affrontare quelle future. Vedi Francesco, al di là di tutto quello che è digital, o di tutte le nuove sfumature che stiamo dando al tema leadership, per non parlare delle nuove tecniche di comunicazione e gestione dei team, credo che investire sul come comprendere i cambiamenti, quello che accade, accettarli ed essere pronti a capire che ce ne saranno altri e focalizzarsi su come far sì che si trasformino in opportunità a nostro favore, sia un qualcosa per cui valga la pena “formarsi”. Per sviluppare questa competenza di adattabilità, necessaria per muoverci nelle nostre attività lavorative e non. Ecco penso che queste siano un po’ le caratteristiche delle nuove competenze.

Ringraziamo Simonetta per gli spunti interessanti e per l’impegno nella diffusione della cultura anticipante per affrontare le sfide che i futuri ci riservano!

Francesco Brunori
Francesco Brunori
Laurea triennale in Studi Internazionali, Laurea magistrale in Gestione delle Organizzazioni e del Territorio e Master di II livello in Previsione Sociale. Inizialmente focalizzato sul futuro della medicina e sull'invecchiamento della popolazione, si è interessato poi alla formazione in ambito educativo e aziendale. Con altri colleghi gestisce esercizi di Futuro complessi in diversi settori. Matura competenze nella gestione aziendale, delle vendite e del marketing di cui è il responsabile all'interno di -skopìa. Coordina le attività di -skopìa [EDUCATION] ed è responsabile dei Future Labs.