Il Futuro del Lavoro: Impatti dell'Intelligenza Artificiale

Il Futuro del Lavoro: Impatti dell’Automazione e dell’Intelligenza Artificiale

Quale sarà il futuro del lavoro? E quale impatto avranno l’automazione e l’intelligenza artificiale sul modo in cui lavoriamo attualmente? L’Anticipazione e gli Studi di Futuro possono offrire una guida per orientarsi in un settore in rapida evoluzione 

Quale sarà il futuro del lavoro? 

Si tratta di un interrogativo che, con l’avvento di sempre nuove tecnologie, dalla digitalizzazione all’intelligenza artificiale, sta diventando sempre più pressante.

Il lavoro rappresenta una parte fondamentale delle nostre vite, su di esso si regge buona parte della nostra società moderna: la certezza che nel futuro prossimo il modo in cui lavoriamo andrà incontro a dei cambiamenti significativi può spaventare molti, sia lavoratori che organizzazioni. Entrambi dovranno fronteggiare efficacemente gli stravolgimenti che ci aspettano, provando ad uscirne più pronti, cambiati e auspicabilmente attori di un miglioramento della qualità della vita per tutti.

Come fare? Proviamo a riflettere insieme su questo tema più che mai attuale. 

Quale futuro per il mondo del lavoro?

La trasformazione profonda che il mercato del lavoro sta attraversando è sotto gli occhi di tutti: si tratta di una delle rivoluzioni più importanti del secolo, plasmata e accelerata dall’impatto delle tecnologie esponenziali a partire dal grande balzo in avanti che sta compiendo l’intelligenza artificiale. Queste innovazioni sono senza dubbio il fulcro del dibattito sul futuro dell’occupazione, considerando gli impatti significativi che avranno sulla vita professionale di milioni di persone.

L’automazione dei processi e l’intelligenza artificiale promettono efficienza e produttività, ma sollevano anche interrogativi cruciali.

Che fine farà il lavoro così come lo concepiamo adesso?

A quali trasformazioni bisogna prepararsi?

Secondo un’indagine di IPSOS per Kelly Italia del 2023, il 53% degli italiani è preoccupato per un possibile impatto negativo dell’IA sugli stipendi: la possibilità di automatizzare numerosi processi, anche i più complessi, renderà il lavoro dell’essere umano più snello, circostanza che potrebbe tradursi, a parità di mansioni, in una diminuzione della paga oraria o mensile. 

Chi la vede con più ottimismo (61%) ritiene che l’IA contribuirà a creare nuove professioni (63%) e che renderà alcune mansioni ora rischiose sempre più sicure.

Intelligenza artificiale e automazione: sfide e opportunità

Tra le sfide che la trasformazione del mondo del lavoro sta già vivendo c’è sicuramente quella relativa al lavoro da remoto: una transizione accelerata e in parte già affrontata con la pandemia, che ha dimostrato, rompendo forse un tabù, come per i lavoratori di numerosi settori sia non solo possibile, ma anche più produttivo, svolgere le proprie mansioni da un luogo che non sia l’ufficio. Certo con conseguenze, ad esempio sulla salute lavorativa, sul senso di appartenenza o sulle relazioni sociali interne ed esterne all’organizzazione, ancora tutte da scoprire e valutare.

Il lavoro da remoto ha aperto così la strada a modelli di lavoro innovativi, ridefinendo il tradizionale concetto di ufficio come un luogo di passaggio non obbligato. 

Un’altra grande sfida di questa rivoluzione sarà rappresentata dall’apprendimento permanente, che diventerà sempre più essenziale.

La Formazione Continua nel futuro del lavoro

La formazione, per i lavoratori della nuova era, che siano in ufficio o da remoto, dovrà essere continua e costante, ma soprattutto di qualità. 

Lo crede il 73% degli intervistati nell’indagine IPSOS, secondo cui offrire formazione continua ai dipendenti, evidenziando la consapevolezza dell’importanza dell’aggiornamento costante delle competenze, sarà un fattore cruciale che potrebbe anche fare la differenza tra il successo e il fallimento di un’azienda. 

L’acquisizione e l’aggiornamento continuo di abilità e competenze dovrà permettere ai lavoratori di mantenere e rinnovare la propria occupabilità e la propria capacità di negoziarla in un mercato del lavoro che sarà sempre più caratterizzato da rapporti non intermediati da entità di rappresentanza, ma personali e diretti. 

Ma l’automazione e l’IA saranno fonte anche di grandi opportunità, che bisognerà saper cogliere al volo: nuove professioni specializzate nella gestione dell’IA nasceranno, offrendo anche terreno fertile per la crescita professionale. 

La tecnologia inoltre servirà a liberare tempo per attività complesse, migliorando l’efficienza e la produttività dei lavoratori e, perché no, la loro soddisfazione professionale, favorendo il tanto agognato work-life balance

Un altro elemento cruciale nel futuro del lavoro sarà la formazione continua. Con l’evoluzione tecnologica rapida, le competenze richieste ai lavoratori cambieranno altrettanto velocemente. La capacità di adattarsi a nuovi strumenti, software e metodologie diventerà essenziale. Le aziende che investiranno in programmi di formazione continua per i loro dipendenti avranno un vantaggio competitivo significativo.

Benché ancora oggi una larga percentuale di lavoratori, al di fuori del terziario avanzato e non impiegato in aziende grandi e medie, non può godere dei vantaggi di un aggiornamento dei propri skill, il 94% dei lavoratori dipendenti considera la formazione un valore aggiunto e ritiene che la possibilità di aggiornare costantemente le proprie competenze sia essenziale per la propria carriera. (ISTAT 2022). Di conseguenza,  è motivato a restare più a lungo in un’azienda che si occupa di questo aspetto: la formazione continua non solo aumenta la produttività, ma migliora anche la soddisfazione lavorativa e la retention dei talenti.

L’apprendimento permanente non si limita solo alle competenze tecniche. Le soft skills come la comunicazione, la leadership e la gestione del tempo saranno sempre più importanti.
Le aziende dovranno quindi molto probabilmente sviluppare percorsi formativi ad hoc in collaborazione con enti e organizzazioni che si occupano di formazione in modo sempre più verticale, per offrire una preparazione completa ai propri lavoratori.

Non bisogna dimenticare gli aspetti sociali ed etici: la trasformazione del lavoro sarà un vero successo e reale progresso, se libererà il lavoro dalla grande “fatica”, dallo sfruttamento e persino dalla schiavitù a cui ancora milioni di lavoratori sono soggetti. E quindi se contribuirà a redistribuire la ricchezza, a garantire un reddito adeguato e un benessere lavorativo per tutti.

Il ruolo dell’Anticipazione e degli Studi di Futuro

In questo scenario cangiante e ancora scarsamente definito, dove tutto può ancora accadere, l’Anticipazione e gli Studi di Futuro hanno un ruolo cruciale nel definire le traiettorie di intervento, soprattutto per le organizzazioni che non vogliono farsi trovare impreparate dalla grande trasformazione che ci aspetta. 

Abbracciare le opportunità offerte da automazione e IA è indispensabile, così come lo è tutelare al contempo la propria struttura organizzativa. Flessibilità sarà indubbiamente una parola chiave per affrontare il cambiamento. L’Anticipazione e gli Studi di Futuro sono strumenti indispensabili per comprendere e prepararsi alle imminenti trasformazioni del mondo del lavoro.

Torneremo ancora sull’argomento nel nostro blog con nuovi articoli dei nostri autori per contribuire a diffondere una nuova consapevolezza di questi cambiamenti.

-skopìa e il futuro dell’intelligenza artificiale

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Team Skopia
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