La Futures Literacy di Unesco - SKOPIA Anticipation Studies Blog

La Futures Literacy di Unesco

L’High-Level Futures Literacy Summit organizzato dall’UNESCO si è svolto il dicembre scorso con l’intento di promuovere la Futures Literacy per testimoniare come l’essere “alfabetizzati ai futuri” cambia ciò che le persone vedono e fanno. 

-skopìa ha partecipato all’evento presentando i propri progetti di Futures Literacy per le organizzazioni, le imprese, le pubbliche amministrazioni e la scuola mettendo a disposizione i propri servizi di consulenza strategica e di formazione. 

Per rimarcare l’importanza dell’evento e la necessità di allenare nuove capacità per comprendere il futuro e usarlo nelle strategie del presente, Sara Boller, Elena Petrucci e Ilaria Rinaldi hanno intervistato Riel Miller.

Nel corso dell’intervista con Riel Miller sono emerse molte tematiche importanti e attuali per quello che concerne il mondo in cui viviamo e la complessità con cui ci dobbiamo confrontare ogni giorno. La lunga intervista sarà pubblicata in versione inglese e italiano sul nostro blog il giorno 9 giugno. 

Abbiamo ritenuto di fare cosa gradita per i nostri follower pubblicando in anteprima una sintesi, suddivisa per temi di interesse: la Futures Literacy nel sistema educativo, Futures Literacy e Governance Anticipante e Disseminazione della Futures Literacy.


L’High-Level Futures Literacy Summit organizzato a dicembre dello scorso anno dall’UNESCO ha messo in luce quanto l’importanza di pensare al Futuro e di usare il Futuro nel presente stiano acquisendo visibilità e riconoscimento. L’evento, organizzato interamente online, ha permesso l’accesso ad un numero molto più elevato di persone, superando – grazie alla pandemia – quella “globalizzazione per le élite”, come la definisce il nostro intervistato, che permetteva solamente ad un esiguo numero di persone (per lo più esperti, studiosi, accademici, etc.) di partecipare a eventi del genere. Secondo Riel Miller che si definisce “a great believer in the virtual”, nonostante i cambiamenti sempre più veloci, il mondo virtuale si sta ancora sviluppando lentamente. Il Summit è stato un punto di partenza, un primo tassello verso una direzione promettente ma ancora lontana nel suo effettivo potenziale, per far crescere il network che ruota intorno agli Studi sui Futuri e per sviluppare la Futures Literacy come competenza imprescindibile per il XXI secolo.

La Futures Literacy nel sistema educativo

I booth di -skopìa al Summit hanno presentato in modo innovativo e accattivante i servizi strategici dedicati al settore privato (aziende e imprese), al settore pubblico (pubbliche amministrazioni) e scuole. È proprio su questi settori che abbiamo voluto chiedere l’opinione ad uno dei massimi esperti mondiali sul tema della Futures Literacy. La prima curiosità è stata sul mondo delle scuole e dell’educazione; attraverso -skopìa[EDUCATION]® sviluppiamo e promuoviamo i nostri Laboratori di Futuro® quindi ci è sembrato spontaneo, ma anche fondamentale chiedere a Riel Miller quale fosse il suo pensiero sull’introduzione della Futures Literacy nel percorso scolastico già dai suoi esordi. La risposta è stata interessante in quanto la Futures Literacy non deve essere considerata una disciplina da inserire all’interno di un programma scolastico statico. Deve invece essere riconosciuta come una capacità trasversale al pari di saper leggere e scrivere. La capacità di leggere e scrivere è un “abilitante” fondamentale per comprendere concetti e contenuti di diverse discipline, ma anche per comprendere i comportamenti e la società che ci circonda. Lo stesso vale per la Futures Literacy che deve essere riconosciuta e sviluppata come capacità per capire il mondo in cui viviamo. Tuttavia la questione su come integrare la Futures Literacy in un sistema scolastico strutturato e basato sulla “certezza del sapere” è controversa: da un lato potrebbe portare una ventata di aria fresca, essere considerata una novità ben accetta; ma dall’altro le strutture deterministiche e gerarchiche delle istituzioni scolastiche non sono adatte ad ospitare una abilità che ha come basi la creatività e l’incertezza, in quanto “la maggior parte dei contesti “educativi” soffoca l’atteggiamento sperimentale. Una soluzione per introdurre l’incertezza all’interno del sistema educativo potrebbe essere quello di “eliminare la scolarizzazione e trasformare gli insegnanti da fornitori di risposte in compagni di esplorazione” per creare un ambiente in cui tutti esplorano, sperimentano, acquisiscono familiarità con i diversi aspetti dell’Anticipazione e apprendono le diverse ragioni per cui usiamo il futuro, diventando così alfabetizzati ai futuri nel senso pieno del termine.

Futures Literacy e Governance Anticipante

Durante il Summit, il crescente interesse verso il tema si è potuto riscontrare anche attraverso le diverse realtà che hanno partecipato: istituzioni pubbliche, università, agenzie governative, imprese, aziende private etc.

Abbiamo quindi chiesto quali azioni singole o collettive si potrebbero attivare per promuovere un approccio alla Governance che sia anticipante. Per prima cosa, ci è stato detto, è necessario allontanarsi dal solito modo di fare le cose: l’interesse verso il futuro è oscillante, cresce nei periodi di crisi (la situazione attuale ne è un chiaro esempio) e si abbassa quando sembra andare tutto bene. La prima cosa che tutti noi dobbiamo imparare a fare è mostrare interesse verso l’uso che facciamo del futuro non solo nei momenti precari, ma in modo continuativo. Per fare questo è necessario rispondere alla “domanda di futuro” delle aziende, delle istituzioni e del mercato, in maniera diversa, strategica, che accresca l’interesse costante di pensare al futuro da parte delle persone. Se la Futures Literacy non diventa una capacità posseduta da tutti, non saremo in grado di cambiare le strutture che ci governano sia nel settore pubblico che privato, ma potremo solamente applicare alcuni aspetti anticipanti ai vecchi sistemi, ma non è la stessa cosa! Il problema è nelle strutture ed è quindi necessario un cambiamento che ci permetta di trasformare completamente le condizioni di quello che è per noi la Governance che oggi non ha assolutamente nulla a che vedere con la capacità di pensare al Futuro. Come dice Miller: “la capacità di immaginare cambiamenti nella governance dipende dai cambiamenti nelle condizioni del cambiamento”.

Disseminare la Futures Literacy

Il Summit è stata forse l’occasione migliore per far conoscere ad un pubblico non solo accademico le attività e l’interesse che ruotano attorno alla Futures Literacy e agli Studi sui Futuri. L’UNESCO, attraverso innumerevoli progetti, sta cercando di creare una strategia di disseminazione per quanto riguarda l’alfabetizzazione ai futuri, ma anche di approfondire e costruire solide basi su quella che è la disciplina dell’Anticipazione. Infatti Riel Miller sostiene che gli Studi sui Futuri abbiano un problema: si manifesta un’eccessiva attenzione agli scenari, si tende a confinare l’uso del futuro alla sola pianificazione. È necessario concentrarsi invece su un’altra domanda, ovvero “perché le persone pensano al futuro?”. Questo porta necessariamente a sviluppare in maniera più approfondita l’Anticipazione come processo che racchiude al suo interno i sistemi anticipanti che le persone hanno ma che non sanno rendere espliciti: viviamo in un periodo in cui l’uso dell’Anticipazione avviene in maniera inadeguata e questo ci spinge a sperimentare, a cambiare per trovare un modo migliore. Partire dai sistemi e processi anticipanti invita a un’esplorazione più aperta delle origini, degli usi e delle implicazioni di immaginare il futuro e invita a considerare la diversità. Per questo una delle attività principali da parte del Global Futures Literacy Network e delle Cattedre Unesco sarà concentrarsi sull’uso della ricerca-azione e dell’action-learning per esplorare la diversità dei sistemi e dei processi anticipanti dell’umanità.

Parallelamente al lavoro di sviluppo della disciplina, ci sono altre attività auspicabili: prima fra tutte, incoraggiare la creazione di dipartimenti di Futures Studies in tutte le università del mondo e rendere sempre più efficace il network di persone e realtà che si dedicano alla Futures Literacy. 

Come dice lo stesso Miller: “non dobbiamo costruire le nostre idee di comfort, sicurezza e organizzazione umana sulla base del tentativo di eliminare l’incertezza e le sorprese”. Dobbiamo essere più aperti all’improvvisazione e alla spontaneità, perché non possiamo conoscere i cambiamenti in anticipo, ma possiamo trarre vantaggio da quello che succede ed essere sempre più consapevoli del fatto che “l’unica certezza è l’incertezza”.  

Quella che abbiamo è un’opportunità molto importante, sottolinea Riel Miller, per cambiare la posizione dei Futures Studies e usarli come un modo per migliorare la Futures Literacy al fine di cambiare alcuni dei modi fondamentali in cui ci relazioniamo al mondo che ci circonda.

Dobbiamo effettivamente far usare alle persone il proprio pensiero anticipante per far capire loro che usano il futuro costantemente e che le immagini di futuro che hanno usato sono costruite su una serie di presupposti. Qui sta un passaggio cruciale secondo Riel Miller: se suggeriamo che le persone devono essere alfabetizzate al futuro, stiamo anche dicendo che molti di loro non lo sono. È necessario essere in grado di far capire alle persone che usano il futuro quotidianamente, ma lo usano senza un metodo preciso. La comprensione di questo permette l’inizio di un “learning voyage” come viene definito da Miller, che ci permette di usare la nostra più grande forza: l’immaginazione!

Proprio per questo Riel Miller ci confida che spera che continueremo a fare quello che come -skopìa stiamo portando avanti, perché è un lavoro importante in cui siamo pionieri, ovvero combinare il mondo accademico con le sfide quotidiane delle persone e delle organizzazioni, per sperimentare, testare e spingerci sempre un po’ più avanti in quello che è lo sviluppo della nostra disciplina, perché quando si lavora con i giovani o quando si progetta qualcosa con un’azienda o una pubblica amministrazione, non ci si limita a confermare i modi ovvi ed esistenti di usare il futuro, ma si accetta la sfida di andare oltre il modo classico di guardare ai futuri.

La versione integrale dell’intervista sia in lingua originale sia in italiano sarà disponibile sul nostro blog a partire da mercoledì 9 giugno 2021.

Riel Miller
Riel Miller