Mens Sana In Corpore... Mobile! - SKOPIA Anticipation Studies Blog

Mens Sana In Corpore… Mobile!

La vita di ciascuno di noi, in un modo o nell’altro, ruota intorno alla mobilità. Lavoro, divertimento, socialità… le abitudini delle persone sono strettamente legate alla mobilità e al contesto urbano.

Per gran parte della storia urbana le strade erano per tutti, poi sono arrivate le automobili e hanno preteso di avere diritto all’uso primario delle strade, per poter andare più velocemente.

Quindi, negli anni, le città sono diventate sempre più pericolose, sempre più trafficate e sempre più inquinate. L’Unione Europea si è posta l’obiettivo di ridurre del 55% le emissioni di CO2 entro il 2030, per arrivare poi alla neutralità carbonica nel 2050. Questo obiettivo inevitabilmente coinvolge anche le città in quanto ci vive la maggior parte delle persone; le città inquinano più che le campagne e consumano molta più energia. Un primo passo per approfondire queste tematiche è senz’altro la mostra “2050: COME CI ARRIVIAMO? Mobilità sostenibile, più pulita, più veloce, più sicura e per tutti”, organizzata dal Muse – Museo delle Scienze di Trento – e della quale -skopìa è curatore scientifico. La mostra – che durerà fino a giugno 2022 – è impostata come un vero e proprio esercizio di futuro in cui le persone possono “muoversi” tra passato, presente e futuro scoprendo e approfondendo aspetti relativi appunto alla mobilità, ma anche al concetto di città del futuro.

Che altro fare?

Le città spesso sono considerate come laboratori di tecnologia, all’interno dei quali si sviluppano e implementano telecamere e sensori pensando che basti questo ad aumentare il benessere dei loro abitanti.

Proviamo a cambiare il nostro punto di vista. E se la città più sviluppata ed invidiata non fosse la città “smart”, ma la città “happy”? Cosa succederebbe se provassimo a rimettere al centro le persone invece che le automobili? Il primo presupposto che diventa importante è superare il concetto di proprietà del mezzo in favore di un diverso tipo di mobilità, una mobilità che diventa servizio e offre diverse scelte agli utenti, ma soprattutto una mobilità che sia vantaggiosa rispetto all’utilizzo del mezzo privato. Questo comporterebbe non solo una diminuzione dell’inquinamento atmosferico e acustico, ma anche una maggiore vivibilità dei nostri centri urbani. Il concetto di mobilità condivisa e lenta si riferisce proprio alle forme di mobilità pedonali e ciclabili contrapposte alla mobilità a motore. Questo tipo di micro mobilità è riconosciuto da molti esperti (urbanisti, pianificatori, etc.) come un pilastro fondamentale del trasporto urbano sostenibile.

Per realizzare questo cambiamento, non basta che le persone – soprattutto le nuove generazioni – abbiano o sviluppino nuove abitudine di spostamento. È necessario considerare ulteriori aspetti. Pensiamo all’urbanistica! Non si stanno muovendo solo le “capitali” della mobilità dolce come Amsterdam o Copenaghen, ma anche per esempio città come Groningen (Paesi Bassi), dove le piazze non sono più parcheggi, ma spazi fruibili, oppure Bruxelles, dove la decisione di introdurre su tutto il territorio urbano il limite di 30 km/h ha – dati alla mano – fatto crollare letteralmente il numero degli incidenti e la rumorosità delle strade.

Sempre più decisori e non solo semplici cittadini si accorgono quanto l’urbanistica basata sulla presenza degli autoveicoli (su 4 ruote) sia invasiva e consumi suolo.

Confronto di un’intersezione tra strade per veicoli e ciclabili. Fonte: Cycling Professor Twitter

Pensiamo anche agli aspetti socio-economici! In diversi Paesi, come negli Stati Uniti si sperimentano nuovi approcci di welfare, ad esempio nella conversione in servizi del cosiddetto “reddito universale” (o Basic Income) che può essere erogato come sussidio alla mobilità sostenibile e leggera, mettendo a disposizione corse sui mezzi pubblici, ma anche la MaaS (Mobility-as-a-Service) di biciclette, e-bike e ciclomotori.

Il futuro del trasporto e della mobilità in generale non è (solo) una questione di invenzioni cioè di tecnologie, è una questione di scelte. Il futuro della mobilità, soprattutto urbana, è una questione di infrastrutture e tariffe dei mezzi pubblici e della mobilità condivisa, della mobilità leggera e della mobilità verticale. IN CITTÀ FELICI!

Ma cosa significa città felici? Città che promuovano la salute invece della malattia, che favoriscano l’esperienza con la natura, che facilitino la libertà di muoversi, che semplifichino ai propri cittadini il costruire le loro vite, che aumentino la resilienza verso shock economici e ambientali, che facilitino lo stabilire legami fra amici, famiglie e stranieri.

Uno dei fili conduttori per arrivare all’obiettivo è senz’altro la mobilità o meglio il MOVIMENTO: il corpo umano non è fatto per stare seduto, fermo. Abbiamo bisogno di muoverci, camminare, pedalare insomma fare attività fisica. Anche per favorire le relazioni tra le persone. Non c’è nulla di peggio per la salute mentale del ‘deserto sociale’. Il valore del movimento trascende le finalità di “mobilità necessaria” (per lavoro, per affari, per la gestione della famiglia, per l’approvvigionamento, ecc.), in quanto è fondamentale per la realizzazione e il benessere delle persone.

L’altro filo conduttore è lavorare con il futuro. Trovare stimoli, ispirazioni, idee e azioni da implementare oggi per realizzare la nostra città felice di domani. Per iniziare con il piede giusto vi segnaliamo l’intervento del nostro Amministratore Delegato – Antonio Furlanetto – in occasione della presentazione del sesto Rapporto dell’Osservatorio Focus2R, promosso da Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) con Legambiente, nel quale sottolinea l’importanza di un cambio di paradigma verso le sfide ambientali e urbanistiche per delineare nuovi scenari futuri e nuovi modi di concepire le nostre città.

Elena Petrucci
Elena Petrucci
Laurea triennale in Sociologia e Scienze Criminologiche per la Sicurezza, Laurea magistrale in Gestione delle Organizzazioni e del Territorio e Master di II livello in Previsione Sociale. Analista di tendenze, è co-responsabile degli Osservatori di -skopìa. Esperta nella progettazione e nell’utilizzo di tool online e digitali per gli esercizi di futuro, si occupa principalmente di formazione e consulenza per le aziende e il settore pubblico.