Nuovi strumenti di governance per i decisori - SKOPIA Anticipation Studies Blog

Nuovi strumenti di governance per i decisori

La complessità del mondo contemporaneo e il corrispondente aumento dei livelli di incertezza richiedono nuovi strumenti strategici per i decisori all’interno delle organizzazioni, siano esse aziende o amministrazioni pubbliche.

Lo studio dei futuri è un’attività complessa con molte dimensioni che ha bisogno di un costante allenamento: è come correre una maratona, nessuna persona di buon senso affronterebbe la gara senza prepararsi adeguatamente. Si tratta di acquisire nuove skill e potenziare abilità sopite che consentono prima di tutto di superare i condizionamenti cognitivi che ci ancorano al presente e ci impediscono di avere un’attitudine mentale aperta, disincantata e disponibile ai cambiamenti. Per svolgere meglio il proprio ruolo, chi prende decisioni e dirige deve ovviamente comprendere quali forme di pensiero manageriale meglio si attagliano all’attuale contesto economico e sociale. A questo scopo i decisori dovrebbero tuttavia essere anche in grado di intuire quello che potrebbe accadere domani. Si tratta di competenze e abilità che consentono di cogliere le evoluzioni non solo in un’ottica di breve periodo, quella che solitamente è usata nella pianificazione di bilancio a uno o tre anni, bensì in un orizzonte temporale di medio e lungo periodo (10-30 anni), l’unico che possa rendere robuste le strategie e consistente la visione di un’impresa o di un’amministrazione.

Vincere la sfida della novità e del cambiamento

Sempre più le organizzazioni e chi le guida stanno acquisendo la consapevolezza che è necessario superare una visione lineare nella pianificazione e adottare un pensiero che sappia riconoscere le novità e i cambiamenti.

Lo scopo è attivare le strategie più efficaci e promettenti, che possono essere di adattamento di fronte ai megatrend oppure di “anticipazione” quando si cerca di influenzare oggi l’evoluzione della realtà verso quei futuri che sono considerati desiderabili ma realistici. Parliamo anche di pensiero prospettico, ovvero di quell’atteggiamento mentale che guarda a quello che verrà con un approccio multidisciplinare aperto anche al concetto di “sorprese”, ovvero all’idea della discontinuità, che è un elemento tipico del futuro e che non si può intercettare con i metodi previsivi tradizionali.

Lavorare con il futuro, scrive Roberto Poli, autore dell’omonimo libro, non significa infatti “prevedere ciò che accadrà – per fortuna il mondo è sempre più ricco e sorprendente dei nostri modelli – quanto l’essere aperti, pronti alle sorprese e l’approntarsi a gestirle”.

Quali strumenti sono a disposizione dei manager per praticare l’approccio ai futuri in modo strutturato, cioè l’anticipazione? I nuovi tool e metodologie da aggiungere alla “cassetta degli attrezzi” dei decisori sono quelli che noi chiamiamo “esercizi di futuro complessi” che forniscono visioni, indicazioni o suggerimenti per consentire ai decisori di orientare strategicamente l’organizzazione sul medio e lungo periodo. Ne parleremo più in dettaglio anche su questo blog.

Antonio Furlanetto
Antonio Furlanetto
Dopo la laurea in Germanistica presso la facoltà di Trieste (ma anche Berlino e Lubiana) ha conseguito il Master in Diritto delle Responsabilità Civili presso l'Università di Genova, specializzandosi poi nel problem solving transnazionale e nella risoluzione dei conflitti culturali. Ha frequentato il Master in Previsione Sociale presso l'Università di Trento. Quando approda in -skopìa porta con sé oltre vent'anni di esperienza professionale nel settore delle assicurazioni (sinistri internazionali, fino al ruolo di country manager), nel risk manager (è socio di ANRA) e nel business aziendale per contribuire alla costruzione dei prodotti dedicati alle imprese e alle amministrazioni pubbliche.