The Openness Of Futures - SKOPIA Anticipation Studies Blog

The Openness Of Futures

THE OPENNESS OF FUTURES: UN INVITO A VIAGGIARE IN UNA NUOVA ERA PER I FUTURI

La XXIV Conferenza Mondiale organizzata dalla World Futures Studies Federation (WFSF) si è tenuta a Berlino dal 26 al 29 ottobre 2021.

L’evento ruotava attorno al tema dell’ “apertura dei futuri” (The Openness of Futures), che riflette l’ormai ampia dimensione e le dinamiche degli Studi sui Futuri, un mondo aperto e preparato ad affrontare le grandi sfide del nostro tempo attraverso l’immaginazione e a visioni desiderabili di progresso, sostenibilità e speranza.

Alla Conferenza ha partecipato in veste ufficiale il nostro Presidente, Roberto Poli, cha ha voluto condividere con i nostri lettori questa esperienza.

Il tema portante della Conferenza è stato “l’apertura dei futuri” (The Openness of Futures). Quali erano le aspettative? Le attese di questo evento?

Dopo quasi due anni di incontri praticamente solo virtuali, la Conferenza di Berlino è stata il primo evento internazionale con un importante programma in presenza e che ha visto la partecipazione di oltre 100 futuristi. L’occasione di rivedere in carne e ossa amici e colleghi provenienti da tanti Paesi diversi è stato forse l’aspetto più interessante. In alcuni casi ho avuto il piacere di conoscere personalmente colleghi con cui sono stato in corrispondenza per anni e che non avevo mai avuto l’occasione di incontrare di persona.

Se ben ricordo si tratta del quarto convegno internazionale della WFSF a cui ho partecipato e la mia percezione è che si sia trattato di uno dei migliori incontri della Federazione, anche se capisco che la mia percezione potrebbe essere influenzata dal lungo “digiuno” impostoci dal COVID.

Quali aspetti ti hanno particolarmente sorpreso? Cosa non ti aspettavi?

Durante il convegno sono state sperimentate diverse nuove modalità. Una è stata la “colazione con un futurista”, organizzata da Stefan Bergheim. La protagonista della prima colazione è stata la collega olandese Maya van Leemput. A me è stato chiesto di essere il protagonista della seconda colazione. Dopo alcune domande di riscaldamento poste da Stefan (“ti fai chiamare futurista?”) i partecipanti potevano interrogare il futurista di turno su ogni aspetto del suo lavoro. Quaranta minuti di domande a raffica. Un momento molto intenso, peccato che non sia stato registrato.

Hai aperto la sessione dedicata alla Governance Anticipante. Cosa si sta muovendo sotto questo punto di vista e dove siamo nello sviluppo di questo nuovo paradigma?

La sessione che ho aperto prevedeva un panel con i responsabili delle unità di Strategic Foresight di Finlandia, Germania e Grecia. Da parte mia ho raccolto alcune evidenze sul crescente interesse che circonda il tema dell’Anticipatory Governance, notando ad esempio che è uno dei quattro pilastri della politica della Commissione europea (assieme a resilienza, sostenibilità e “policy coherence”), per poi notare la tendenza ancora troppo diffusa di vedere la Anticipatory Governance come un parziale ammodernamento delle strutture di legacy, quando invece si tratta di un enorme salto in avanti.

A livello globale, quali sono i progressi sui Futures Studies?

Che gli Studi di Futuro stiano crescendo e maturando è ormai molto visibile. Il punto forse più critico è rappresentato dal fatto che si tratta di un settore non ancora riconosciuto dalle classificazioni degli ambiti di ricerca. Per questo motivo molti Paesi si stanno muovendo per inserire gli Studi di Futuro nelle loro classificazioni: in Germania, ad esempio, è iniziata la procedura per riconoscere gli Studi di Futuro come  Kleines Fach, ovvero come disciplina minore. 

In Italia, AFI, l’Associazione dei Futuristi Italiani intende chiedere il riconoscimento della professione di futurista. Il secondo incontro delle Cattedre UNESCO dedicate al futuro, che si svolgerà ai primi di dicembre a Dammam, in Arabia Saudita, affronterà esplicitamente il tema del riconoscimento istituzionale degli Studi di Futuro.

Quali sono le realtà più dinamiche che stanno dando un contributo nella messa a terra e nella diffusione della Futures Literacy?

L’UNESCO è ovviamente uno degli snodi fondamentali. La rivista Futures sta per pubblicare un numero monografico interamente dedicato alla Futures Literacy. Si tratta di un settore che richiede ancora molta sperimentazione, in tutti i livelli della società. 

Rispetto allo specifico mondo della scuola, i Laboratori di Futuro in classe® di -skopìa sono una eccellenza internazionale che dovrebbe essere molto più nota, sia in Italia che all’estero.

Quali prospettive vedi per la Previsione Strategica in Italia?

La mia nitida impressione è che ci stiamo avvicinando ad una importante finestra di opportunità. Il primo premio nazionale assegnato dalla AIF – Associazione Italiana Formatori a TSM -Trentino School of Management per il corso sul futuro organizzato con -skopìa ne è un chiaro segnale.

I molti corsi organizzati con SNA – Scuola Nazionale dell’Amministrazione stanno lentamente ma costantemente formando dirigenti e funzionari pubblici ai temi degli Studi di Futuro; il lavoro di consulenza con aziende e associazioni di categoria mostra che l’interesse per il futuro sta diventando sempre più trasversale.

Serve però un salto di qualità, qualcosa che aiuti i dirigenti – pubblici o privati che siano – a capire che l’ambiente operativo del 21° secolo richiede nuove competenze e che le competenze di futuro sono al centro di qualunque strategia di gestione dei cambiamenti in maturazione.

Grazie al nostro Presidente per gli spunti e gli stimoli portati dalle esperienze internazionali che ancora una volta ci fanno capire che stiamo percorrendo la strada giusta.

Diamo appuntamento ai nostri lettori per un’altra panoramica sugli Studi di Futuro nel mondo con il resoconto di Roberto Poli sul prossimo incontro delle Cattedre Unesco in Arabia Saudita.

Elena Petrucci
Elena Petrucci
Laurea triennale in Sociologia e Scienze Criminologiche per la Sicurezza, Laurea magistrale in Gestione delle Organizzazioni e del Territorio e Master di II livello in Previsione Sociale. Analista di tendenze, è co-responsabile degli Osservatori di -skopìa. Esperta nella progettazione e nell’utilizzo di tool online e digitali per gli esercizi di futuro, si occupa principalmente di formazione e consulenza per le aziende e il settore pubblico.